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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Giuseppe Zanotti, lo stilista delle star

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“ Giuseppe Zanotti, lo stilista delle star ”, MilanoMarittimaLife summer 2021   Parlare con Giuseppe Zanotti è come immergersi nel mondo della musica e dello spettacolo. Con naturalezza ti racconta di Michael Jackson, Beyonce, Jennifer Lopez, Kanye West, Lady Gaga come fossero vicini di casa a cui dai del tu. Per dirne, il nostro incontro avviene il giorno dopo le nozze di Ariana Grande. “Le ho disegnato cinque modelli, ha scelto quello che le piaceva di più”. E su un foglio inizia a disegnare un bozzetto con una naturalezza pari al sole d’agosto. C’è una parola che descrive bene lo stilista: “made”. Come ‘made in Italy’ di cui è l’emblema del fashion creativo nel mondo, e ‘self made man’ personaggio che si è fatto da sé con il duro lavoro unito all’inventiva. Siamo negli sfavillanti anni ’70 e lei fa il dj nelle radio libere. Sono nato a San Mauro Pascoli, ero attratto dalla musica e dal disegno. Gli anni ’70 sono stati di grande dinamismo nel mondo musicale, le radio libero pullu

Con Collotti se ne va un pezzo di storiografia civile

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Chi come il sottoscritto ha frequentato Storia Contemporanea all’Università di Bologna alla fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, ha avuto a che fare con due testi “sacri” ai quali non poteva sfuggire: la voluminosa Storia d’Italia di Giorgio Candeloro (Feltrinelli), la  Storia della Germania nazista (Einaudi) di Enzo Collotti. Una collana e un libro, dunque. Quei due testi hanno formato generazioni di giovani storici che hanno appreso da un’angolazione senza dubbio di sinistra (gramsciana la prima, moderatamente marxista la seconda) l’evolversi di fatti e personaggi che hanno lasciato il segno nel Novecento. Scrivo questo perché sono rimasto colpito dalla scomparsa nei giorni scorsi di Collotti, i cui libri hanno accompagnato il mio percorso universitario. Di lui ricordo la feroce polemica contro Renzo De Felice, praticamente condivisa da tutto il dipartimento bolognese, soprattutto per quanto riguardava la questione del consenso fascista. Secondo De Felice il fascismo aveva avu