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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

Che bello Cesenatico Noir

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Per chi è avvezzo al genere, in Romagna il giallo l’ha sempre associato a due località. La prima è Cattolica per un evento, il celebre Mystfest. La seconda è Rimini e qui la questione è diversa. La città dei “gelati e delle bandiere” non ha mai avuto una scuola, né tanto meno una rassegna di livello (almeno a mia memoria). Tuttavia è stata epicentro di numerose narrazioni fatte di delitti e intrighi, come se la nebbia e gli opachi sfondi de “ La prima notte di quiete ” di Vencini anni 70 avessero tracciato una linea di ispirazione. Giusto per fare alcuni nomi, i primi che mi vengono in mente: Tondelli, Lucarelli, De Cataldo, Russomanno, Vignali, Angelini…

La Terrazza

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Il bello di rivedere film che hanno fatto la storia del cinema, a distanza di anni, è il “qualcosa” che ancora oggi sanno trasmetterci. Mi è capitato con La Terrazza di Scola del 1980, visto ieri su Amazon Prime. È una pellicola celebre che racconta, in cinque episodi concatenati, la crisi di identità e di futuro di altrettante persone (tutti maschi ) alle prese con il tempo che passa.  C’è lo sceneggiatore in crisi di ispirazione che va in preda all’esaurimento nervoso (Trintignant); c’è il giornalista senza stimoli soppiantato da nuove leve in ascesa e in crisi coniugale per una moglie indipendente (Mastroianni); c’è un intellettuale che nella tv di Stato vede avanzare il vuoto di idee e il clientelismo senza che abbia un minimo moto d’orgoglio e di ribellione (Reggiani); c’è il produttore avanti con gli anni che si accorge della distanza di età dalla moglie giovane e in carriera (Tognazzi); c’è il comunista messo da parte dal partito che si infatua di una giovane con relativo senso

La bravura di Lucarelli

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Qual è la bravura di Carlo Lucarelli ? Me lo sono chiesto tante volte al termine di molti suoi polizieschi. Ci ho girato attorno per parecchio tempo e sono giunto alla conclusione. Ciò che lo rende un gradino sopra tanti è l’ambientazione, l’unire l’indagine alla storia. Il contesto non è il contorno ma parte della pietanza. L’ho capito, dopo avere letto in questi giorni “ L’inverno più nero ” (Einaudi, 2020), l’indagine del commissario De Luca. Una ventina di anni fa mi ero cimentato su “Indagine non autorizzata”, la prima del poliziotto, a cui aveva fatto seguito “Carta Bianca” e “L’estate torbida”. A stimolarmi in quella direzione era stata una intervista fatta a Lucarelli a San Mauro Pascoli per il settimanale Il Ponte, registrata su un nastro magnetico che chissà dove sarà finito. In quell’occasione lo scrittore mi aveva anche raccontato che si era cimentato sul delitto Ruggero Pascoli, per conto di un quotidiano. Tornando ai romanzi, Lucarelli ha il dono di raccontare la sua