C’ERA UNA VOLTA ENYINNAYA


È stato una delle tante “scoperte” dell’Inter. Lo avevo lasciato al dicembre di dieci anni fa con la maglia del Bari, dove aveva fatto il fenomeno insieme al giovane Cassano. Risultato: Bari 2 - Inter 1. Il suo nome è Ugo Enyinnaya. Nigeriano, forza della natura, una delle tante promesse del calcio finito nel nulla. Di lui avevo perso le tracce, anche se al bar quando si parla di signori nessuno “scoperti” dall’Inter il suo nome spesso ricorre. Lo ha rintracciato l’inserto Sportweek che gli ha dedicato una bella intervista (“Io che potevo essere Cassano”). Adesso gioca nell’Anziolavinio in Eccellenza. Prima ha fatto il giramondo: dopo Livorno e Foggia, è andato in Polonia dove ha giocato senza prendere lo stipendio. Racconta che lo sbaglio più grande della sua vita è stato fidarsi di procuratori disonesti: poteva avere un contratto di 3 anni in Ungheria, gli dissero che gli avrebbero trovato di meglio. In realtà l’hanno abbandonato. Il calcio purtroppo è anche questo volto oscuro.

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