RAZZISMO ALL’ITALIANA

D’ora in poi andare allo stadio e urlare “sporco negro di merda” sarà più facile. L’importante è non farlo troppo spesso, sennò arriva la recidività. La sentenza dell’Alta Corte del Coni non dice proprio questo, la sostanza però non muta. La razzista-story è questa: pesantissimi cori contro Balotelli, un turno di squalifica al campo della Juve, e, con grande lezione di stile bianconero, ricorso della società. Risultato: le porte prima chiuse, ora vengono riaperte. Una sentenza sconvolgente. Che conferma ancora una volta il concetto di giustizia da azzeccagarbugli in Italia. Se un segnale forte lo si voleva dare, è arrivato: ma nella direzione opposta del buonsenso. Anche se era difficile aspettarsi qualcosa di buono da questo calcio che butta a mare la serie B (è nata la Premier italiana) per papparsi tutti i 900 milioni di euro dei diritti tv. D’altronde cosa vuole questo Treviso che fa un intero campionato con 16 milioni di euro, stipendio di un solo giocatore dell’Inter?
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