Il riscatto
Riscatto sportivo,
Romagna Gazzette, febbraio 2018
Corre in bicicletta lungo due strade parallele, “Il
Riscatto”, il libro scritto da Alfredo
Sebastiani (Incontropiede editore, euro 16.50). C’è la strada della
legalità, del sudore, del sacrificio, dell’amore e degli affetti. E c’è quella
delle pistole, della forza, delle scommesse, del risultato costi quel che costi.
Sono mondi lontani, che non conoscono mediazione e compromesso, troppa è la
distanza. L’autore del romanzo li fa incrociare, un po’ come le convergenze
parallele della Prima repubblica. Il risultato è una corsa ciclistica
dall’esito incerto sino all’ultimo pendio, il cui valore simbolico conta molto
di più del trofeo in palio, quello del Vesuvio a Napoli.
Per gli amanti della narrativa sportiva merita di essere
letto il romanzo di Sebastiani, storia di un ciclista amatoriale, Franz Di
Giacomo, freddo altoatesino catapultato nel vorticoso e poco fluido mondo delle
scommesse (a sua insaputa). Un tema caldo e di attualità, che guarda caso va a
toccare anche il calcio. Al quale l’autore aggiunge un elemento di pathos, come
solo lo sport può dare. È il gusto della sfida, quello della vetta da
conquistare con la fatica, una pietanza dal sapore dolceamaro capace di
accomunare due personaggi agli antipodi come i protagonisti della storia.
Perché se Di Giacomo è l’atleta che accetta la competizione, il Marchese, boss della
malavita che vive di traffici illeciti e obbliga a Franz a prendere parte alla
gara, in un certo senso è il suo alter ego. I due sono persone con una morale opposta,
eppure entrambi sanno che dà più piacere la conquista del traguardo a costo
della vita stessa, sfidando tutto e tutti, pronostici inclusi.
Tutti ricordiamo lo scudetto del Verona del 1984/85 o
quello della Sampdoria 1990/91, pochi hanno memoria di quello della Juventus
del 1994/95 (l’annata è stata scelta a caso), perché quest’ultimo si perde nella
notte dei tempi di una ricca bacheca di successi. L’unicità dà valore aggiunto
alle cose che facciamo, ancor di più alle imprese sportive. Se ne ricordino i
signori che hanno in mano le leve del comando, molti dei quali ragionano solo
in termini di fatturato e diritti tv.
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