MUGHINI A ME M’E PIACE
Assistere alla presentazione di un libro di Giampiero Mughini è come essere allo stadio. Tifoseria da curva, applausi che scrosciano, voci del pubblico che si susseguono, e alla prima provocazione la sua reazione non si fa attendere. Così è stato sabato pomeriggio al Bagno Milano a Cesenatico alla presentazione del suo “Juve. Il sogno che continua” (Mondadori). Terrazza stracolma di gente di tutte le età, macchinette fotografiche pronte a immortalare il giornalista, accenti più diversi, e un unico comun denominatore: la fede juventina. Che Mughini ha difeso a spada tratta, parlando della triade (Bettega, Giraudo, Moggi) come della più grande dirigenza della storia bianconera. Difficile essere d’accordo con lui. Nel contempo, da interista convinto, difficile non provare simpatia per Mughini. È uno che piace o non piace. Le mezze misure non ci sono. Prendendo a prestito Proietti, “a me m’e piace”.
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