Tutte le strade portano a Genova, Di Tillo

 "Omicidi nella Geova calcistica", Romagna Gazzette novembre 2020 


Tre persone uccise da un'unica mano che lascia un segno inconfondibile, un orsacchiotto con indosso la maglia di alcune squadre di calcio: Genoa e Sampdoria, in perfetta par condicio, nel caso di due donne ucraine; la più sconosciuta dell’Odessa nel cadavere trovato in Ucraina. Non è un romanzo sul calcio, quello di Marco Di Tillo “Tutte le strade portano a Genova (Fratelli Frilli editori), il pallone però lo interseca in diverse occasioni. Sarà perché il cuore del racconto è in quella Genova dai vicoli stretti, crocevia di culture e di merci con il suo porto che fece transitare i primi immigrati del pallone ben oltre un secolo fa. 

Una città dal doppio volto, intrisa dalla rivalità eterna tra due squadre dal ricco passato, già al centro di un romanzo diversi anni fa con Claudio Paglieri (“Domenica nera”) che ben prima delle inchieste svelò il vaso di pandora di calciopoli. In quell’occasione a indagare era il commissario Marco Luciani, nel romanzo oggetto della recensione è Marco Canepa, poliziotto amante del ping pong con pessime fortune.

Ancora una volta il giallo si rivela lo strumento ideale per raccontare il mutamento di una città, lontana centinaia di chilometri dalle zone calde della malavita, eppure tutt’altro che impermeabile al malaffare delle grandi organizzazioni criminali, come hanno evidenziato anche le recenti inchieste nella nostra Emilia. 

Se c’è un limite nella struttura del racconto è l’eccessivo scimmiottamento all’impronta televisiva che da tempo sta contagiando parecchi gialli di casa nostra. Ovvero la prevalenza della trama rispetto a una più complessa narrazione dei personaggi. Per essere più chiari: la goffaggine, per non dire imbranataggine, di un Sarti Antonio celebre questurino nato dalla penna di un “padre” del genere come Loriano Macchiavelli è pressoché sconosciuta di questi tempi. Oggi prevale il poliziotto fisicamente prestante, cervello ricco di potassio e poco incline all’errore, il corteggiamento di una donna che cede al suo fascino. È il modello principe delle fiction televisive di massa che purtroppo ha fatto breccia nelle nuove generazioni di giallisti odierni. Posto per i perdenti oggi ce n’è poco, malgrado vita e società ce ne mostrino tanti. I gialli troppo spesso paiono presi dal virus della distrazione.

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