Storie maledette, Gandolfi
Storie maledette, Romagna Gazzette luglio 2021
I calciatori sono come i protagonisti di un film. Sino a quando la pellicola è in cartellone e viene proiettata gli occhi di tutti sono puntati su di loro, si danno voti a destra e manca e si discute sull’interpretazione e sulla trama. Poi succede, come tutte le cose, che le luci in sala si accendono, il sipario si apre, e il film è già un lontano ricordo rimasto nella mente di alcuni per le emozioni suscitate. Da qui il passaggio al dimenticatoio è breve, tanto da divenire insopportabile per alcuni.
Sono tante le storie, come quella del brasiliano Francisco Marinho il più forte terzino sinistro dei Mondiali di Germania 1974, lo stesso dicasi con epilogo più a lieto per fine, per un altro terzino ribelle, il campione del Mondo 1978 Alberto Tarantini, entrato nella storia per essere stato l’unico calciatore a vincere i Mondiali senza un contratto con una squadra professionistica. Poi ci sono i ribelli di classe come l’argentino El Guacho Cabanas, all’anagrafe Dario Coronel, nome che dice poco o nulla a noi occidentali ma ben presente in Argentina, in quanto miglior amico di Carlos Tevez, cresciuti nella stessa via.
Ben più note sono le vicende del brasiliano
Socrates leader della democrazia del Corinthians campione paulista. Eletto
migliore calciatore sudamericano, scelse la Fiorentina ma gli andò male. Era
andato in una città che la rivoluzione l’aveva già fatta, ma 500 anni prima con
i Medici nel Rinascimento. La poesia se n’era già andata per fare posto a una
prosa di cui spesso si fatica a capire la trama.
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