Wasp Network
L’impero sovietico è crollato, la forte lobby con base nella
città della Florida pensa sia giunto il momento di una spallata al regime
comunista. Dà così inizio a una serie di azioni terroristiche per mettere in
ginocchio il turismo, tra le principali voci della bilancia commerciale cubana,
senza farsi scrupolo di trafficare con droga e arruolare mercenari per arrivare allo scopo.
Non conoscevo la storia e neppure il film di cui devo ringraziare
Il Venerdì di Repubblica che ha dedicato una intervista al regista (“Le spie
che vennero dal caldo”). Evidenti le complicità del governo americano, molto
sensibile al peso elettorale della lobby cubana negli States.
Ma al di là della vicenda storica, è interessante la
narrazione di Assayas, che unisce cinema e accenni di documentario. La somma non dà l’abusato
docu-film tanto in voga (troppo) in Italia, bensì mette insieme i due generi in
momenti diversi: la prima parte è un film a tutti gli effetti, nella seconda
emerge l’aspetto documentaristico evidenziato dall’intervista a Fidel Castro. È
una sintesi ben riuscita, e potrebbe essere presa da esempio per tanti registi di
casa nostra.
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