Bravo Marescotti su Lello

Ma quanto è bravo Marescotti. Ancora più bravo in un incontro dalle premesse impari, davanti a un gigante come Lello Baldini. L’attore di Bagnacavallo furbescamente all’inizio dello spettacolo ha messo le mani avanti: “Baldini è uno dei migliori lettori al mondo, confrontarsi con lui è perdere in partenza”. Giusto. Solo che se hai i numeri il confronto lo reggi. E succede come l’altra sera a Cesenatico al Largo Cappuccini (rassegna di Casa Moretti) dove te ne stai due ore ad ascoltarlo e non te ne accorgi. Potevano passare altre due ore e pochi o nessuno avrebbe sbadigliato.

Sono diversi gli ingredienti del successo in serate come quelle. Un po’ sono i testi di Lello. Per il 90% strappano il sorriso, ma nel senso pirandelliano del termine: hanno un doppio fondo, fanno riflettere, il tragico non manca. Baldini non ha avuto solo il grande merito di avere nobilitato il dialetto romagnolo in senso culturale, ma lo ha fatto raccontando fatti del quotidiano, frammenti di vita che solo un poeta sa fare: un anziano afflitto da cataratta che ascolta le voci della gente, persone che stanno in fila senza un perché, attrezzi dimenticati in mezzo a una strada. Tutto fa Romagna. Tutto ha la sua dignità. Perché col dialetto è difficile parlare di Dio, ma con Lui si può parlare.

Marescotti è bravo nel proporre una serata che alterna le voci: alla sua, c’è quella registrata di Baldini. Poi c’è la musica, e ogni poesia viene spiegata (elemento purtroppo sempre più dimenticato nei reading; tra i pochi a farlo c’è Mercadini, un maestro era Mario Pazzaglia).

Poi ci sono i grandi: Tonino Guerra (frecciata alla sua pubblicità per un marchio di elettrodomestici a età avanzata), Nino Pedretti, Olindo Guerrini. In apertura di serata c’è stato un omaggio a Marino Moretti di Baldini. Ma soprattutto c’è una interpretazione quasi fisica di Marescotti, vissuta dal di dentro, che ti coinvolge e ti affascina. I grandi attori si vedono dai dettagli: al testo sanno aggiungere la mimica del corpo. A questo non c’è post su Instagram che regga.


Commenti

Post popolari in questo blog

I milanesi perbene di Scerbanenco ammazzano il sabato

L’ultimo rigore di Faruk, Riva

Scala, Augusto

Le canaglie, Carotenuto