IL BEATLES DEL PALLONE


Non conoscevo la storia di Luigi Meroni, il giocatore del Torino degli anni ’60. L’ho conosciuta in un bel servizio che gli ha dedicato il programma di Giovanni Minoli, “La storia siamo noi” (visibile sul sito www.lastoriasiamonoi.rai.it). Bel modo di presentare il calcio. Non limitato al solo giocatore, bensì specchio di un intero periodo. Quello degli anni ’60. Meroni, giovanissimo doveva andare all’Inter, sua madre si oppose (come sono cambiati i tempi!). Andò al Como, Genoa, poi Torino. Portava i capelli come i Beatles, conviveva con una spostata. Non era ben visto nel calcio conformista di allora. I tifosi lo adoravano per la sua estrosità. Lo voleva la Juve, ci fu una mezza rivoluzione in città, rimase granata. Triste il finale della “sua partita”, a 24 anni: fu ucciso investito da un’auto guidata da Attilio Romeo, sul cruscotto aveva la sua foto. Trentatre anno dopo sarà presidente dei granata.

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