IL COMANDANTE DI VARESI


Una rapina in un bancomat. Un morto trovato lungo il Po. Un ex comandante partigiano, trovato anch’egli morto in casa, dimenticato da tutti. Tre fatti apparentemente senza collegamento. E invece uniti da un comune filo. A tracciarlo è stato il giornalista Valerio Varesi nel romanzo “La casa del comandante” (Frassinelli, 2008, pp. 280), nuova avventura del commissario Soneri. Un commissario salito agli onori delle cronache grazie al serial tv interpretato da Luca Barbareschi e Natasha Stefanenko. Non male il romanzo di Varesi: più thriller poliziesco, anziché giallo. Soprattutto nell’amalgamare la storia con il paesaggio, quello della Bassa emiliana, contraddistinto dal lento fluire del Po. Se non ci fosse di mezzo quel fiume parrebbe di essere di fronte a un romanzo di Simenon, tanto sono cupe le atmosfere, nebbiosi i paesaggi. Nella storia non mancano alcuni riferimenti all’oggi, come l’avversione per lo straniero e il modo ribelle di leggere la società attuale.

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