Evviva la Provincia


Nel giorno del fair play dell’Ascoli in B (chissà cosa avrebbe detto Rozzi?), abbiamo assistito a uno degli spettacoli più brutti della storia del calcio: Juve – Inter. Vince la Juve, forse ha giocato meglio, perde il calcio, ormai ci siamo abituati. Emozioni col contagocce, gioco fallosissimo, mister che fa polemica (applaude) per una punizione quasi a metà campo (che stile Mourinho!), ciliegina con rissa in campo e cori da sesto mondo (neppure il terzo ne è degno). Il calcio italiano è questo, meglio rassegnarsi. E soprattutto non stupirsi perché appena si va oltre confine si fanno figuracce. Il bel gioco e il divertimento stanno in provincia, a Chievo (lo stipendio di Eto’o vale l’intera rosa), Parma, Bari, Genoa, a volte Napoli. Aggiungo, per tifoseria, Cesena. Al Frosinone ieri ha rifilato quattro pappette. A un certo punto pensavo di essere al Nou Camp, ero “solo” al Manuzzi. Giaccherini, carriera tra Forlì e Bellaria, mi pareva Messi. Per favore, dimentichiamo Balotelli.

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