Crisi della Juve, crisi di Torino


Si parla tanto della crisi della Juventus. È inevitabile, non ne eravamo abituati. Dopo la discesa negli inferi della B, la resurrezione sembrava cosa fatta. Così non è stato, almeno per ora. I cugini del Torino non se la passano meglio: hanno speso tanti soldi per vedersi a metà classifica tra i cadetti. Ma attenzione: questa non è solo la crisi di due squadre, ma di una città e di un modello. Di una Fiat che a fatica rialza la testa ed è costretta a chiudere Termini Imerese. Di un sindaco, Chiamparino, quasi emarginato dai compagni del Pd. E di uno schiaffo che le sta arrivando in pieno volto: la candidatura del leghista Roberto Cota, che per chiarire ha criticato il Risorgimento per come ci è stato insegnato a scuola. Quasi un affronto per una regione che ha dato i natali alla destra cavuriana (liberale, non populista). I fasti delle Olimpiadi 2006 sembrano lontani. Così come lo spirito sabaudo, sommerso di cori razzisti nella curva intitolata alla correttezza del calcio (Scirea). Solo un Platini potrà rialzarla. Dove trovarlo?

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