Ma sono campioni?


E adesso chi glielo va a spiegare agli operai. Che i campioni per cui hanno lavorato guadagnano fior di milioni. Non briciole, numeri a sei zeri. E loro, oltre a farsi il mazzo nella catena di montaggio, sentono sulla loro pelle la beffa: cassa integrazione e/o licenziamenti. Schumacher va alla Mercedes con uno stipendio di 7 milioni di euro (si dice che in realtà siano il triplo), la produzione della Classe C vira in America. Gli operai sono in subbuglio. Idem da noi: Valentino Rossi porta a casa titoli e superstipendi, 66 operai della sede italiana della Yamaha a Lesmo (due chilometri da Arcore, ma nessun videomessaggio) sono in cassa integrazione. Per scongiurare il licenziamento hanno passato il Natale sul tetto dell’azienda a meno dieci gradi. Hanno cercato the Doctor per ricevere un gesto di solidarietà: “il campione si è fatto negare” (Unità 22.12 – Corsera 23.12). Sul tetto dello stabilimento avevano messo uno striscione: “Che spettacolo”. Campioni si può essere anche fuori dai circuiti. L’occasione è stata persa.

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