Eroi in casa d'altri


“Non so se lo rifarei”. Amarissime la parole di Bepi Pillon mister dell’Ascoli, che ha ordinato ai suoi di far segnare la Reggina. Tifosi, presidente e commentatori di 90° minuto si sono scagliati contro, il mondo del calcio e addirittura il New York Times l’hanno applaudito. Sono certo che se il gesto di Pillon l’avesse fatto qualche altra squadra, presidente e tifosi dell’Ascoli avrebbero elogiato il fatto. Da noi siamo tutti sportivi, purché in casa d’altri. Un po’ come un napoletano testimone d’un omicidio di camorra: il napoletano s’adegua all’ambiente omertoso, tutta l’Italia condanna, ma se fosse stata al suo posto avrebbe fatto altrettanto. Belli gli eroi ma a debita distanza. L’omicidio Ambrosoli insegna. Ma erano gli anni ’70. Vogliamo fare un atto di coraggio? Bene diciamo le cose col loro nome: se uno simula diamogli chiaramente del disonesto. Henry contro l’Irlanda? Disonesto patentato. Balotelli che riceve una gomitata in petto non in volto? Disonesto senza attenuanti. Cari cronisti sportivi una volta tanto dimenticate gli arbitri!

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